André Derain a Mendrisio
Sperimentatore e innovatore, André Derain è stato uno egli artisti che ha contribuito a cambiare l’arte del Novecento.
A lui il MUSEO D’ARTE a MENDRISIO dedica una una grande retrospettiva curata da Simone Soldini, Francesco Poli e Barbara Paltenghi Malacrida.
Nata dalla collaborazione con gli Archivi André Derain e grazie ai prestiti di alcuni prestigiosi musei francesi la mostra André Derain Sperimentatore controcorrente racconta il percorso dell’artista da erede dell’Impressionismo, a iniziatore della pittura Fauve e del Cubismo, nonché il precursore del Ritorno al Classicismo.

Musée des beaux-arts, La Chaux-de-Fonds, Collection René et Madeleine Junod, inv. 1303.06, © 2020, ProLitteris, Zurich
Attraverso 70 dipinti, 30 opere su carta, 20 sculture, 25 progetti per costumi e scene teatrali, illustrazioni di libri e alcune ceramiche si indaga la creatività vulcanica e l’attività poliedrica di questo massimo protagonista dell’arte moderna che assieme a Matisse e Picasso è stato uno dei grandi innovatori dell’arte novecentesca.

Centre Pompidou, Parigi. Musée national d’art moderne-Centre de création industrielle (Achat, 1951)
© 2020, ProLitteris, Zurich
Nasce con Derain e Matisse, che trascorsero vari anni a dipingere insieme i paesaggi di mare a Collioure, nel Sud della Francia, tra il 1905 e il 1910 il Fauve, cioè il gruppo dei “Selvaggi”, a causa dei vivacissimi, infuocati colori che caratterizzavano le loro opere.
Risale agli anni’10 del Novecento l’amicizia dell’artista con Picasso e fu proprio Derain che lo introdusse al mondo dell’arte africana e ai primi passi verso il Cubismo.
La loro amicizia duro fino agli anni Trenta ma le loro “fortune” furono divergenti.
Inizialmente entrambi artisti molto apprezzati ed di successo dopo la seconda guerra mondiale, mentre Picasso rimaneva uno degli artisti acclamati Derain ebbe un brusco, momentaneo declino complice il mondo delle gallerie d’arte e del mercato.
Fra i pochi a rimanere accanto all’artista il grande artista svizzero Alberto Giacometti che apprezzavo molto la capacità di Derain di cambiare stile rifacendosi alla tradizione dell’arte antica.
Rimasto sempre legato alla figurativo Derain trovò ispirazione dall’arte greca e romana, su su fino ai grandi maestri dell’Ottocento. Giacometti dedicò un lungo articolo alla sua straordinaria capacità di raccogliere idee da tutta la storia dell’arte, trasformandola in qualcosa di personale e alla morte del maestro, fu lui ad aiutare i famigliari a salvare decine di sculture di Derain.

L’ esposizione è accompagnata da un catalogo di circa 230 pagine, edito dal Museo d’arte Mendrisio, che documenta con fotografie storiche e schede tutte le opere esposte . Verranno inoltre pubblicati alcuni testi teorici esemplari dell’artista, tradotti per la prima volta in italiano.
La mostra rimarrà aperta fino al 31 gennaio 2021.
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