Ci sono tante motivazioni per visitare, con piacere, la mostra “Arcimboldo” alle Gallerie Nazionali di Arte Antica di Palazzo Barberini a Roma.

La prima, senza dubbio, è la rarità dell’evento. Prima volta a Roma e raramente esposto ovunque grazie o nonostante la difficoltà di far arrivare le opere, l’esposizione raccoglie una ventina di opere provenienti da collezioni pubbliche e private di Vienna, Basilea, Denver, Como, Cremona, Houston, Firenze, Genova, Milano, Monaco di Baviera e Stoccolma. La curatrice, Sylvia Ferrino-Pagden, è una delle maggiori esperte di Arcimboldo e della sua opera e l’organizzazione è gestita da MondoMostre Skira in collaborazione con le Gallerie Nazionali.

Non ultimo, con questa mostra si inaugura la programmazione degli eventi espositivi Palazzo Barberini.

Conosco molte delle opere di Arcimboldo ma vederle riunite assieme è stato emozionante, ancor più perché contestualizzate nella cultura del suo secolo.

Nato a Milano nel 1526 Giuseppe è figlio del pittore Biagio, accanto al quale inizia la carriera artistica. Ci sono testimonianze documentali che attestano la collaborazione fra i due per i disegni delle vetrate del duomo di Milano dalla fine degli anni ’40 ai primi ’50.

Giuseppe Arcimboldo, Santa Caterina viene condotta in carcere, ante 1556, Pannello di vetrata / Milano, Duomo, vetrata di santa Caterina d’Alessandria

Poco si conosce di questo periodo milanese a parte qualche testimonianza di lavoro per il duomo di Monza e quello di Como. Dal 1562 si trasferisce a Vienna, alla corte imperiale dove , a parte brevi rientri milanesi, resta fino al 1587. Pittore prediletto di due imperatori Massimiliano II e Rodolfo d’Asburgo, sviluppa la sua arte nel colto e sofisticato ambiente viennese.

Nascono qui le “teste composte” con le personificazioni delle stagioni

Giuseppe Arcimboldo, L’Estate, 1572, Olio su tela / 91,4×70,5 cm Vender, Denver Art Museum, lascito dal Fondo Helen Dill

e i quattro elementi,

Giuseppe Arcimboldo, La Terra, 1566?, Olio su tavola / 70,2×48,7 cm Vienna, Liechtenstein – The Princely Collections

gli straordinari ritratti composti da elementi caratterizzanti

Giuseppe Arcimboldo, Il Giurista, 1566 Olio su tela, 64×51 cm Stoccolma, Nationalmuseum

e le “figure reversibili” .

Giuseppe Arcimboldo L’Ortolano (Priapo) / Ciotola di verdure, 1590-1595 circa, Olio su tavola / 35,8×24,2 cm Cremona, Museo Civico “Ala Ponzone”

Mostra interessante che apre nuovi orizzonti e il desiderio di conoscere d più di Arcimboldo e della sua epoca. Resterà aperta fino all’11 febbraio 2018.