Venezia e Bosch: è questo l’argomento della mostra organizzata al Palazzo Ducale veneziano fino al 4 giugno 2017.

Una mostra che oltre ad esporre le tre opere, due trittici e quatro tavole, dell’artista fiammingo presenti in laguna, restaurate grazie al contributo del Bosch Research and Conservation Project e della Fondazione Getty di Los Angeles, presenta i risultati degli studi sui dipinti e sull’ambiente veneziano che ha richiesto e accolto il loro acquisto.

Ambiente colto e raffinato, interessato al mistero e alle visioni oniriche orbitante attorno alla figura del Cardinale Domenico Grimani, figlio del Doge di Venezia Antonio, uomo dai molteplici interessi, dalla filosofia alla letteratura, dalla teologia all’arte di cui era anche collezionista.

Alla sua morte avvenuta nel 1523 il Cardinale lascerà la sua collezione formata da antiche sculture greche, dipinti italiani e fiamminghi, lo straordinario Breviario Grimani con le sue 110 miniature di mano fiamminga, alla Serenissima Repubblica.

Dall’antica testimonianza di Marcantonio Michiel, contemporaneo del Grimani, risulta che nel 1521 il nostro possedeva tre dipinti di Bosch e due di questi si possono identificare con due delle tre opere oggi alle Gallerie dell’Accademia di Venezia: Il martirio di santa Liberata o Wilgefortis

 

Jheronimus Bosch, Trittico di Santa liberata o Wilgerfortis, 1495-1505 circa, Olio su tavola, Tavola sinistra 105,2 x 27,5 cm; tavola centrale 105,2 x 62,7 cm; tavola destra 104,7 x 27,9 cm, Credit ©Archivio fotografico Gallerie dell’Accademia, “su concessione del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo. Museo Nazionale Gallerie dell’Accademia di Venezia”

e le 4 tavole del Paradiso e Inferno( Visioni dell’Aldilà).

Jheronimus Bosch, Polittico delle Visioni dell’Aldilà, 1505-1515 circa, Olio su tavola, 88,5 x 39,8 cm; 88,8 x 39,9 cm; 88,8 x 39,6 cm; 88,8 x 39,6 cm, Credit ©Archivio fotografico Gallerie dell’Accademia, “su concessione del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo. Museo Nazionale Gallerie dell’Accademia di Venezia”

Pur non corrispondendo alla descrizione del Michiel gli studi tendono a considerare che anche il terzo dipinto “veneziano”,il Trittico dei santi Eremiti,

Jheronimus Bosch,Trittico dei santi Eremiti, 1495-1505 circa, Olio su tavola,Tavola sinistra 84,5 x 29,2 cm; tavola centrale 85,7 x 28,9 cm; tavola destra 85,7 x 28,9,Credit ©Archivio fotografico Gallerie dell’Accademia, “su concessione del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo. Museo Nazionale Gallerie dell’Accademia di Venezia”

provenga dalla collezione cardinalizia.

L’esposizione presenta oltre ai capolavori boschiani una cinquantina di opere fra statue antiche dipinti fiamminghi, disegni e incisioni, libri e manoscritti, appartenuti a Domenico Grimani o legati al suo interesse per l’arte fantastica ed enigmatica, per le figure bizzare e le visioni oniriche.