Interessante mostra Francis Bacon Mutazioni a Palazzo Belloni di Bologna fino al 18 settembre.

L’esposizione curata da Gino Fienga è stata realizzata da con-fine Art in collaborazione con la Francis Bacon Collection con il patrocinio di Regione Emilia Romagna, Città metropolitana di Bologna e Comune di Bologna.

Si tratta di circa 70 lavori, fra disegni, pastelli e collage, realizzati dall’artista, irlandese di nascita da genitori inglesi, tra il 1977 e il 1992 e regalate al amico italiano Christiano Lovatelli Ravarino.

Di grandi dimensioni e tutte firmate le opere rappresentano un vero percorso narrativo “revisionista” attraverso il quale Bacon affronta il proprio processo creativo e con esso le proprie ossessioni.

Francis Bacon (Dublino 1909 – Madrid 1992), intervistato da David Silvester, suo biografo ufficiale, affermava di non avere mai fatto disegni preparatori per i suoi dipinti, ma era ugualmente vero che fin dall’inizio della sua carriera era solito disegnare e lo aveva continuato a fare, riservatamente ma sistematicamente, per tutta la vita.

In realtà il disegno è stato un suo mezzo espressivo spesso usato e, in particolare, nella produzione tardiva esposta a Bologna rappresentano una sorta di rivisitazione delle tematiche affrontate nel passato: dai papi

Francis Bacon, Papa, 1977-1992, pastello e collage su carta

ai personaggi,

Francis Bacon, Figura seduta, 1992, pastello e collage su carta

dalle Crocifissioni ai ritratti

Francis Bacon, Ritratto, 1977-1992, pastello e collage su carta

Dice Edward Lucie-Smith: Nel fare questi grandi tardivi disegni egli sembra aver voluto giocare una sorta di partita finale con se stesso. E’ notorio che Bacon espresse disaffezione verso molti dei suoi lavori giovanili, in particolar modo i Papi. Nel volgersi indietro ai suoi primi lavori con questi disegni egli sembra aver voluto dire: “Chissà cosa sarebbe successo, o avrebbe potuto succedere se…”

La mostra da la possibilità al visitatore di meglio comprendere l’opera e l’artista attraverso fotografie e installazioni multimediali come quella interattiva di un trittico a specchio deformante per scoprire emozioni e sensazioni suscitate dalla trasformazione e mutazione della propria immagine.

L’esposizione bolognese offre una valida occasione di approfondimento della maturità di un artista controverso e affascinante.