Due sedi per la mostra di Gianmaria Potenza a Firenze: la sala su piazza San Marco dell’Accademia delle Arti del Disegno e la Villa Finaly con il suo giardino, sede fiorentina della Sorbonne.

Organizzata in occasione degli ottant’anni del maestro veneziano e curata da Laura Villani l’esposizione intitolata “Alfabeti sconosciuti e linguaggi simbolici” permette di ammirare la maestria e la versatilità dell’artista che passa con disinvoltura dal rame al legno, dal marmo al vetro.

Simboli geometrici affollano le superficie di imponenti totem di guardia nello spazio antistante la sala dell’Accademia dove sono esposti i lavori della sezione intitolata Dal Leone di San Marco al Leone di Firenze.

Opere in bronzo come il Tortellino Gigante

Gianmaria Potenza, Il Tortellino Gigante, bronzo, fusione a cera persa, Venezia 2013

o come il modello per l’aeroporto di San Pietroburgo,

Gianmaria Potenza, Modello per l’Aeroporto di San Pietroburgo, bronzo, fusione a cera persa, Venezia 2013

opere in marmo colorato come i gufi, e in legno come i due leoni, quello di San Marco di Venezia, città di origine dell’artista, e quello di Firenze, che accolgono i visitatori alla mostra.

Ancora il bronzo, con straordinarie rappresentazioni da il benvenuto ai visitatori di Villa Finaly.

Gianmaria Potenza, Mezze pere, bronzo, fusione a cera persa, Venezia 2006

La sede in via Bolognese ospita la sezione Dal Giglio di Firenze al Giglio di Francia con riferimento al simbolo che unisce la città e il paese di origine dell’istituzione ospitanti, con la rappresentazione di entrambi in due magnifiche incisioni su cristallo del maestro Potenza.

Gianmaria Potenza, Il Giglio di Firenze, incisione a mola su lastra di cristallo industriale, 40x50cm, 2018

Gianmaria Potenza, Il Giglio di Francia, incisione a mola su lastra di cristallo industriale, 40x50cm, 2018

E qui, accanto a tante altre splendide incisioni prendono posto colorati manufatti in mosaico di vetro. bifronte come questo sole

Gianmaria Potenza, Sole, mosaico di smalto vetroso, Venezia 1999

Una mostra raffinata e ricercata che porta a Firenze un artista vitale e pieno di risorse in grado di interpretare con tecniche nuove e antiche simboli e linguaggi del presente.