Il Giudizio Universale del Beato Angelico restaurato
Ancora un importante restauro a Firenze. Questa volta si tratta del Giudizio Universale del Beato Angelico realizzato grazie ai contributi del Rotary Firenze Certosa e di altri club rotariani, che da ieri riprende il suo posto nella sala dell’Ospizio nel Museo di San Marco di Firenze.

ll museo, che è uno dei più suggestivi di Firenze, occupa la parte monumentale del convento domenicano di San Marco, capolavoro architettonico di Michelozzo, voluto da Cosimo de’ Medici nel 1437. Fu dimora di fra Girolamo Savonarola che fu anche priore e custodisce la più grande collezione al mondo di opere del Beato Angelico, uno dei massimi pittori del primo Rinascimento, che lavorò nel convento tra il 1438 e il 1445. Al secondo piano si conservano gli affreschi che decoravano le celle dei monaci realizzati dal Beato Angelico fra il 1438 e il 1445. A loro si aggiungono opere su tavola come l’Annunciazione, capolavoro della pittura rinascimentale, la Deposizione, il Trittico di San Pietro martire, la Pala di Annalena, la Pala di San Marco, il Tabernacolo dei Linaioli e il Giudizio Universale raccolte qui dopo che il convento era stato dichiarato monumento di importanza nazionale, nel 1869, e trasformato in museo.. Gli spazi museali convivono con l’attigua chiesa di San Marco e le parti adiacenti al chiostro di San Domenico ancora riservate alla vita conventuale.
E’ nell’ambito delle celebrazioni per i 150 anni del Museo di San Marco che ieri, nella Biblioteca di Michelozzo costruita per espresso volere di Cosimo de’ Medici dove sono esposti a rotazione i codici miniati della straordinari collezione conventuale, è stato presentato il restauro del Giudizio Universale del Beato Angelico.
Si tratta di un dipinto di forma assai particolare ricco di novità nel trattamento del soggetto e che nasconde ancora una parte di mistero legata alla sua forma trilobata in alto che non è stata ancora spiegata con certezza. Il soggetto è un’insolita visione del Giudizio Finale. Vediamo il Cristo giudice in tutta la sua gloria, attorniato da angeli, in un cerchio celestiale che domina dalla sommità. La mano destra levata del Cristo invita i fedeli risorti verso i cancelli della Gerusalemme Celeste; la sinistra volta verso il basso consegna i peccatori alle fauci pietrose dell’Inferno.

Databile tra il 1425 e il 1428,fu probabilmente eseguito per la cappella maggiore della chiesa di SantaMariadegliAngeli, che sull’altare maggiore già presentava l’IncoronazionedellaVergine di Lorenzo Monaco ora agli Uffizi.
Secondo la restauratrice Lucia Biondi :La tavola dipinta, che misura cm 128×212, costituisce una sorta di pagina miniata di grandi dimensioni.
I motivi per cui ha avuto avvio il restauro,che si è protratto da dicembre 2018 a settembre 2019 sotto la direzione di Marilena Tamassia, erano legati principalmente ai materiali estranei, un insieme di patine alterate e sporco di deposito, che si erano accumulati nel corso degli anni sulla superficie dipinta e che avevano l’effetto di attutire la luce di cui è intrisa la pittura dell’Angelico e di appiattire lo spettacolare impianto prospettico, con lo scorcio ardito degli avelli scoperchiati in primo piano al centro della composizione.

Il restauro sulla superficie pittorica, eseguito dopo la verifica accurata dello stato di conservazione e della tecnica di esecuzione, ha permesso di eliminare lo strato bruno della patina. Anche la struttura lignea è stata sottoposta a revisione soprattutto per rimediare alle fenditure da ritiro del legno.

Un doppio intervento che permetterà a visitatori e studiosi di apprezzare pienamente l’altissima qualità dell’opera.

Museo di San Marco
Piazza San Marco, 3 50121 Firenze
Tel. 055 2388608 / fax 2388704
pm-tos.mussanmarco-fi@beniculturali.it
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