La mostra ospitata al Palazzo Blu di Pisa fino al 3 febbraio 2013 raccoglie una cinquantina di opere di Kandinsky provenienti dai musei russi, in primis il Museo di Stato di San Pietroburgo, realizzate nei primi due decenni del XX secolo, prima dell’abbandono definitivo della Russia da parte dell’artista.

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             San Pietroburgo, Museo di Stato Russo © Wassily Kandinsky, by SIAE 2012
Considerato da molti come l”inventore” dell’arte astratta , Kandinsky è stato attratto dalla pittura sin dai tempi dell’università abbandonando una carriera diversa dopo la laurea in legge del 1892.
E’ in quei anni che si appassiona alla cultura popolare russa e alle sue emanazioni artistiche e decorative, esaltandone l’originalità e il contenuto fiabesco e esoterico.
E la mostra ne offre , nella sua parte iniziale, un’affascinante selezione di opere del folclore russo e altre ispirate alle favole della tradizione.
Deciso ad abbracciare completamente la carriera artistica, Kandinsky intraprenderà l’”avventura” tedesca, come nelle opere inserendosi nei gruppi delle avanguardie artistiche , partecipando nel 1902 all’esposizione della Secessione e realizzando le prime xilografie. Come questa , Il Reno, del 1903, della serie Poesie senza Parole

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                                 Art Camù Collezioni d’Arte © Wassily Kandinsky, by SIAE 2012

Ma le favole continueranno ad essere fonte di ispirazione anche nel periodo più tardo, dopo la partecipazione alle mostre del Blaue Reitter e nonostante la forte attrazione per l’astrattismo.
Ne sono testimonianza due opere , olio sul vetro, del 1918, Amazzone sui monti

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            San Pietroburgo, Museo di Stato Russo © Wassily Kandinsky, by SIAE 2012

 
e Nuvola dorata,

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        San Pietroburgo, Museo di Stato Russo © Wassily Kandinsky, by SIAE 2012,

piene dell’atmosfera sognante e dei colori fantastici delle fiabe.

L’attrazione verso l’astratto prende sia una forma teorica con “Lo Spirituale nell’Arte”, manifesto che esprime le indicazioni di Kandinsky sull’uso dei colori legato alle emozioni che si vuole esprimere, sia nel linguaggio visivo con alcune opere straordinarie come L’ Improvvisazione 11 del  1910,

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           San Pietroburgo, Museo di Stato Russo © Wassily Kandinsky, by SIAE 2012

o come La macchia Nera del 1912

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           San Pietroburgo, Museo di Stato Russo © Wassily Kandinsky, by SIAE 2012.

La ricerca sui colori che  possono essere calde o fredde, chiare o scure, con movimenti orizzontali o verticali e  si possono combinare, prosegue negli anni successivi.  Ne sono esempi le composizioni pittoriche che con l’espressività dei  colori , emozioni allo stato puro, sono sottolineate anche dai titoli ” colorati”: la Cresta Blu del 1917

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               San Pietroburgo, Museo di Stato Russo © Wassily Kandinsky, by SIAE 2012

o la  Composizione su bianco del  1920

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               San Pietroburgo, Museo di Stato Russo © Wassily Kandinsky, by SIAE 2012