Il Lucca Center of Contemporary Art, il Lu.C.C.A., ospita fino al 19 giugno una mostra “La tela violata” dedicata allo Spazialismo.untitled (50)

Movimento artistico della metà del secolo scorso, lo Spazialismo con il suo Manifesto dello Spazialismo ( il primo del 1946) si propone di superare i limiti bidimensionali della tela modificandone lo spazio.

La mostra si propone di presentare alcuni degli artisti legati al movimento e in particolare quelli legati alla rivista Azimuth fondata da Piero Manzoni e Enrico Castellani e alla galleria Azimut fondata dai due in collaborazione con Agostino Bonalumi.

La mostra inizia , nel salone principale al primo piano , con dodici opere di Lucio Fontana.

Ci sono i suoi Concetti spaziali e alcune tele della serie “Concetto spaziale. Attese” con tele monocrome “violate” da forti tagli verticali.

Lucio Fontana, Concetto spaziale - Attese, 1966, idropittura su tela, 81x65.5cm

Alberto Burri, in mostra con tre, modifica la superficie tradizionale grazie a materiali nuovi:sacchi di iuta e combustioni di plastiche industriali mentre Agostino Bonalumi ed Enrico Castellani trasformano la tela monocroma grazie alle estroflessioni simmetriche.

L’estroflessione è lo strumento usato anche da Turi Simeti per trasformare la tela.

Paolo Scheggi in mostra con due opere movimenta lo spazio grazie alla sovrapposizione di diversi livelli di superficie monocrome visibile attraverso fori di forma regolare tondi o ellittici.Paolo Scheggi, Intersuperficie curva, 1968, acrilico su tele sovrapposte, 70.4x100cm, 4x5.8cm

Infine Giuseppe Amadio, il più giovane e vicino a noi temporalmente, assorde l’esperienza e la interpreta con risultati sorprendenti usando l’estroflessione irregolare con angolature e linee curve.