Inaugurato nella sua attuale veste nel 2012, il Museo delle Collezioni d’arte di Bucharest (Muzeul Colectiilor de Arta) ospita l’arte e gli artisti locali e non raccolti nelle collezioni rumene fra la fine del XIX e il XX secolo.

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Il palazzo ospitante è il Palazzo Romanit dal nome del suo proprietario, Grigore Romanit o Romanet. Non vi sono documenti ufficiali sulla sua costruzione ma si può far risalire l’inizio attorno al 1812, dopo che l’incendio del 1802 aveva distrutto molti edifici del centro della città.

Prende corpo ed è visibile in questo edificio il nuovo orientamento dell’architettura rumena moderna che pur traendo le radici dall’architettura locale si trasforma con l’uso di materiali più resistenti. Predomina lo stile neoclassico di influenza francese.

Il Museo delle Collezioni nasce nel 1978 quando per la prima volta vengono riunite, come sezione del Museo Nazionale di Arte della Romania, nel Palazzo Romanit tredici collezioni rumene, in parte ospitata precedentemente in edifici danneggiati dal grande terremoto del 1977.

Attualmente vi sono quarantacinque collezioni, in maggior parte di arte rumena.

Sono presenti importanti artisti del ‘800 come Theodor Aman, da vedere il delicato “Donna del Parco” della collezione Dona o la “Donna nel paesaggio” della collezione Bolintineanu, o Nicolae Grigorescu con i suoi ritratti sempre nella Dona o la “Contadinella” nella Dumitrescu o ancora la bellissima “Rodica al torrente” del 1881 nella Bolintineanu.

I fiori di Stefan Luchian illuminano molte collezioni, dalle “Anemoni” della Dona, alla collezione Garabit Avachian alla collezione Simu.

E poi Theodor Pallady, cosy fauve, e Nicola Tonitza e tantissimi altri. E ancora le icone, in particolare quelle su vetro della Transilavania.

Il museo è un vero scrigno di tesori, la possibilità di ammirare in un unico luogo le molte corde dell’arte rumena.

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