Questo inizio d’estate vede l’offerta artistica di Firenze ampliarsi ancora e questa volta si tratta di old masters in una nuova location all’interno di un museo famoso. Agli Uffizi si aprono 14 nuove sale per oltre 1100 metri quadrati di arte cinquecentesca.

Come sottolinea il direttore delle Gallerie degli Uffizi, Eike Schmidt, : “È come se si fosse aperto un secondo, nuovo museo dentro la Galleria. L’operazione è di portata gigantesca” e ringraziando per l’impresa “l’eccezionale squadra delle Gallerie degli Uffizi” e l’associazione Friends of the Uffizi Galleries presieduta da Maria Vittoria Rimbotti Colonna che ha contribuito con una generosa donazioneaggiunge “Finalmente possiamo mostrare nel modo migliore due settori delle nostre collezioni, quello della pittura della Controriforma e quella della pittura veneta, che sono anche tra i più importanti al mondo.”

Un monumentale riallestimento di 105 opere incluso il recupero di una trentina da tempo non accessibili al grande pubblico, esposte su pareti colorate a toni naturali e stesi secondo gli antichi metodo. Sono colori vivi con forte riferimento al periodo e all’area di riferimento: verde per la pittura veneta, il verde di tanti dipinti del Rinascimento veneziano,grigio scuro per la scuola toscana,che richiama la pietra serena dell’architettura degli Uffizi, ma con un timbro più caldo e vellutato. Le pareti della monumentale sala del Pilastro sono state lasciate chiare, così che l’ambiente richiami una chiesa a pianta centrale e qui sono infatti esposte le grandi pale d’altare del periodo della Controriforma.

E’ qui che viene esposta nuovamente , dopo dieci anni di permanenza in deposito, la ‘Madonna del Popolo’ capolavoro di Federico Barocci con accanto, dello stesso autore, il ‘Noli me tangere’ .

Federico Barocci, a sinistra Noli mi tangere e a destra la Madonna del Popolo

Nella stessa sala importanti opere di Jacopo Chimenti, Alessandro Allori e Lavinia Fontana.

La sala del Pilastro segue nel percorso espositivo quella dedicata al Bronzino

La sala del Bronzino

e ai suoi ritratti e quella delle dinastie con le effigie di membri di alcune importanti famiglie dai Medici ai della Rovere.

Una delle star delle nuove sale è, senza dubbio, la Venere di Urbino’ di Tiziano che brilla in una stanza appositamente dedicata, affiancata a destra dalla ‘Flora’, sempre di Tiziano, e dalla ‘Fornarina’ di Sebastiano del Piombo.

La sala della Venere di Tiziano

 

A completare la collezione di pittura veneta degli Uffizi, nelle sale vicine, tornano finalmente esposte le opere di Lorenzo Lotto, Tintoretto, Veronese, molte delle quali da tempo non visibili.

Il nuovo allestimento permette una migliore visione e comprensione da parte del pubblico, che potrà usufruire di una serie di panchine disseminate lungo il percorso per consentire la sosta e il raccoglimento davanti ai dipinti.

Le nuove sale non sono un punto di arrivo perché come dichiara il direttore Schmidt: nel giro di pochi mesi tutta l’ala del Cinquecento sarà riallestita.