Mi sono imbattuta in Plautilla Nelli (1524-1588), per la prima volta, anni fa leggendo Le vite di Vasari. Nell’edizione aggiornata del 1568, nella parte finale del capitolo dedicato alla scultrice Properzia de’ Rossi, parla per la prima volta della suora domenicana “suora et oggi priora nel monastero di S. Caterina in Fiorenza sulla piazza di San Marco”, a poca distanza da quel convento omonimo dove esercitarono in modo eccelso la loro arte, Fra Bartolomeo della Porta e in seguito Fra Paolino da Pistoia.

Vasari ci dice di Plautilla che imparò, a “disegnare et ad imitare coi colori quadri e pitture di maestri eccellenti” ed è probabile che si riferisse ai due monaci, o meglio ai loro disegni che la tradizione vuole che siano arrivati in eredità a lei.

E si parla di una grande produzione di opere, per il suo convento e altri conventi domenicani e anche per le case de’ gentiluomini di Firenze”.

Ma come succede spesso per le donne artiste, la maggior parte di queste opere è rimasta avvolta nella nebbia della storia e di molte si è perso traccia. Fino ad una ventina di anni fa si conoscevano solo tre opere di Plautilla:due provenienti dal suo convento il Compianto su Cristo morto oggi al Museo di S. Marco e L’Ultima cena ora nel refettorio di Santa Maria Novella e una Pentecoste rimasta nel posto per cui era stata commissionata, nella chiesa di San Domenico a Perugia.

Con gli sviluppi dei studi di “genere” anche sull’arte italiana, qualche riflettore si è accesso anche sulla nostra. Il primo decennio di questo secolo vede i primi risultati concreti. Studi sulle tracce di Plautilla e promossi prima in un convegno nel 1998 poi un volume edito da Jonathan Nelson e infine nel 2008 in un volume edito dalla Syracuse University analizzano vari aspetti: dalla sua formazione, all’influenza delle idee di Savonarola, alla presenza di altre suore pittrici, compagne e discepoli, nel convento di Santa Caterina. E si fa un primo tentativo di catalogo delle opere.

Negli stessi anni il Comitato fiorentino del National Museum of Women in the Arts guidato da Jane Fortune, oltre ad incoraggiare gli studi decide di finanziare la pulitura e il restauro del Compianto.

In questi ultimi anni gli studi si sono intensificati, e per la prima volta una mostra alle Gallerie degli Uffizi a Firenze accoglie alcune delle opere ritrovate della suora-pittrice. La mostra “Plautilla Nelli. Arte e devozione sulle orma di Savonarola” curata da Fausta Navarro è la prima che di una serie che il museo dedicherà annualmente a donne artiste.

Nell’esposizione accanto all’ Annunciazione

lautilla Nelli, Annunciazione, olio su tavola

Firenze, Gallerie degli Uffizi, Galleria delle Statue e delle Pitture, Depositi

“ritrovata”nei deposti degli Uffizi, due corali del Museo di San Marco, con l’iniziale A dove compaiono monache domenicane

e un gruppo di disegni del Gabinetto dei Disegni degli Uffizi

Plautilla Nelli

Figura maschile inginocchiata

pietra nera, tracce di biacca (carbonato basico di piombo) parzialmente ossidata e parzialmente ripassata a gessetto bianco (?)

Firenze, Gallerie degli Uffizi, Gabinetto dei Disegni e delle Stampe

messi a confronto con altri di mano di Fra Bartolomeo.

Non mancano alcune Santa Caterina opere della Nelli e della sua “bottega” conventuale provenienti da vari musei e conventi italiani.

Plautilla Nelli

Santa Caterina da Siena/de’ Ricci,olio su tela

Siena, Convento di San Domenico

In questo che sembra diventato l’anno della Nelli, alla mostra aperta nella Galleria delle Statue e delle Pitture che resterà aperta fino al 4 giugno 2017, si aggiunge l’iniziativa di AWA, Advancing Women Artists Foundation, fondata e guidata da Jane Fortune. L’AWA che in questi anni ha contribuito al restauro di molte delle opere in mostra si propone di restaurare anche L’ultima cena, la tela di grandi dimensioni, ora nel convento di Santa Maria Novella.