Alchemy di Pollock in restauro a Firenze
Interessante il progetto di ricerca e conservazione che da alcuni mesi la Collezione Peggy Guggenheim di Venezia sta svolgendo sulle opere di Jackson Pollock di sua proprietà. Si tratta di dieci tele e un disegno del periodo ’42-’47 acquistate dalla stessa Peggy, che è stata mecenate e amica di Pollock.
Dopo una prima fase di indagine conoscitiva, non invasiva, su tutte le opere grazie al lavoro dei tecnici del laboratorio mobile, MOLAB del CNR,che hanno permesso una approfondimento sulla tecnica pittorica impegnata e sullo stato di conservazione, si è passato, da un paio di settimana al restauro, presso l’Opificio delle Pietre Dure di Firenze, di “Alchemy”.
Alchimia (Alchemy), 1947,Olio, pittura d’alluminio (e smalto?) e spago su tela, 114,6 x 221,3 cm
Collezione Peggy Guggenheim, Venezia, © Jackson Pollock, by SIAE 2013
Realizzata nel ’47 è uno delle prime dove venne impiegata la tecnica del “dripping”. Nel laboratorio dell’Opificio, da sempre impegnato nel restauro i di opere antiche e da qualche tempo anche di opere contemporanee, sarà eseguita la pulitura della superficie pittorica che in questo caso è formata da diversi strati di materiali vari: smalti, resine, colori a olio, per restituire brillantezza e vivacità ai colori opacizzati dallo sporco accumulato nel tempo.
The new cleaning technique is interesting – so at last we have a replacement for human saliva! Is this method also useful for Old Masters?
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Interesting new cleaning technique for old paintings used on this picture.