Edward Hopper a Bologna
Ancora una volta Bologna ospita, a Palazzo Fava, un a mostra- gioiello. Una mostra che pur non di dimensioni contenute, 60 opere, segue tutto il percorso e le tecniche artistiche del più noto artista americano del secolo scorso Edward Hopper.
Aperta fino al 24 luglio l’esposizione è stata realizzata da Artemisia Group insieme al Comune di Bologna, alla Fondazione Carisbo e a Genus Bononiae, con la partecipazione significativa del Whitney Museum di New York, sede della più importante collezione di opere dell’artista.
Il percorso espositivo, tematico e cronologico, parte dagli anni della formazione, dal periodo parigino con interessanti immagini di angoli della città.
Qui un piccolo olio con le Scale del 48 di rue de Lille, Parigi.
La nitidezza della linee, l’inquadratura quasi fotografica presenti resteranno la cifra dell’opera hopperiana .
Fra le tematiche predilette la provincia americana con i suoi paesaggi quasi sospesi nel tempo,
raramente popolati,
che Hopper descrive con tutti mezzi: dal gesso su carta , all’olio e all’acquerello.
La provincia con le sue strade e case intrise di solitudine, dove le persone sono poco più di ombre e sul palcoscenico della vita sono quasi sempre sole .
Una mostra che riesce a cogliere in pieno l’essenza di Hopper.