A Palazzo Roverella a Rovigo una mostra indaga sui legami fra la pittura francese da Gaugain ai Nabis e le avanguardie italiane.Curata da Giandomenico Romanelli, l’esposizione “I Nabis, Gauguin e la pittura italiana d’avanguardia” , attraverso un centinaio di opere , traccia un percorso simbolico che ha i suoi inizi nella Bretagna di fine Ottocento, luogo molto frequentato allora dagli artisti particolarmente attratti dalla semplicità dei luoghi e dalle usanze popolari locali.

Paul Gauguin vi soggiorno più volte ed è qui, nell’ambito dell’esperienza della scuola di Pont-Aven, attorno al 1888, che il suo linguaggio divenne più semplice e sintetico, ispirato al primitivismo.

 

Paul Gauguin: Bretagna, 1889, acquerello su carta,Manchester, The Whitworth, The University of Manchester

Attorno a Gauguin un folto gruppo di giovani artisti e tra di loro Emile Bernard,

1m

 

Bernard Emile: Bretonnes au goémon; Saint-Germain-en-Laye, musée Maurice Denis – Le Prieuré Photo (C) RMN-Grand Palais / Benoît Touchard

Paul Sérusier e Maurice Denis

31m

                                                         Maurice Denis: Mattino di Pasqua, 1892, olio su tela, Collezione privata

e la nascita di una nuova arte e che sarebbe sfociata nel movimento del Sintetismo e dei Nabis(profeti in ebraico), profeti in un’arte nuova che rifiuta il naturalismo, usa colori elementari e forme delimitate da linee scure.

L’esperienza brettone e quella dei Nabis segnano in modo significativo l’arte europea e in particolare quella italiana con Gino Rossi ,che a Burano ricrea una sorta di Pont-Aven  veneziana, e con il gruppo di artisti che lo circonda : da Arturo Martini a Umberto Moggioli agli artisti della nuova Galleria Ca’ Pesaro guidata da Nino Barbantini.

L’esperienza del Sintetismo segna profondamente l’arte italiana dei decenni successivi e la mostra offre alcuni esempi significativi di opere di questi artisti alcuni molto conosciuti come Felice Casorati

Casorati Felice 013

Felice Casorati: Bambina che gioca su tappeto rosso, 1912, olio su tela, Gand, Museum voor Schone Kunsten

e Cagnaccio di San Pietro

19m

Cagnaccio di San Pietro: Primo denaro, 1928, olio su tavola, Collezione privata

altri meno conosciuti come il livornese Oscar Ghiglia.

Oscar Ghiglia: La camicia bianca o Donna che si pettina, 1909, olio su tela, Viareggio, Istituto Matteucci