È uno dei più affascinanti dipinti della storia dell’arte. La Deposizione dalla Croce di Rosso Fiorentino, capolavoro del manierismo, è  da ben cinque secoli un modello da ammirare per un vasto pubblico di estimatori e anche una fonte di ricerca e di ispirazione per studiosi ed artisti.

Rosso Fiorentino, Deposizione dalla Croce, 1521, Pinacoteca Civica di Volterra

È  custodito nella Pinacoteca Civica di Volterra, nel palazzo Minnuci Solaini, e in occasione del cinquecentenario dalla sua realizzazione, una mostra d’arte contemporanea, curata da Antonio Natali, già direttore delle Gallerie degli Uffizi, ed Elisa Gradi, rende omaggio alla Deposizione con le opere degli scultori Elena Mutinelli e Ugo Riva.

Ideata e organizzata da Francesca Sacchi Tommasi ,vulcanica gallerista fiorentina dello Etra Studio Tommasi, l’esposizione occupa il Cortile e il Giardino della Pinacoteca.

Attraverso cinque opere di due artisti lombardi, Riva è bergamasco e Elena Mutinelli è nata a Milano, realizzate con materiali toscani, terracotta policroma e marmo di Carrara, si racconta dell’attualità della pittura del Rosso, manierista e allo stesso tempo cubista e surrealista, che rilegge la tradizione innovando e anticipando forme e movimenti a noi vicine.

L’attualità e la potenza del messaggio della Deposizione si riflette nell’arte contemporanea e la mostra di Volterra espone al pubblico mirabili esempi del fil rouge che legga Rubeus, come si firmava Giovan Battista di Jacopo di Gasparre, detto il Rosso Fiorentino, agli altri artisti.

Sono quattro le opere di Ugo Riva in terracotta policroma esposte con la curatela di Antonio Natali. Nella prima , Solitudine, realizzata durante il lockdown, i personaggi sono sorpresi in un momento di disperazione e smarrimento espresso con gesti antichi ma purtroppo così attuali. Come ricorda l’artista Sono innamorato da sempre di Rosso Fiorentino a tal punto che già nel 1994 gli avevo dedicato una piccola scultura intitolata Le inquietudini del Rosso, dove risaltavo i cambiamenti rivoluzionari nell’arte di cui lui era stato protagonista. Poi rifeci quella scultura, un po’ più grande, nel 2010 per il “Four Seasons” di Firenze, dove tuttora si trova. Arriviamo così a questo progetto, pensato per essere mostrato sul pozzo del Chiostro di Palazzo Minucci Solaini e realizzato in terracotta, di cui in Toscana c’è una grande scuola, un materiale che mi dà un immenso piacere. Rispetto al progetto iniziale, alla fine si è rivelato un lavoro di ‘sottrazione’: ho eliminato la croce, che mi pareva anche banale, e le figure appaiono tutte come se fuggissero da un qualcosa di terribile. Ma perché? Perché in mezzo c’è stato il Covid. Io ho passato un anno da solo in studio, con i miei amici più cari che  perdevo uno ad uno a causa della malattia, vivendo una solitudine tremenda, perché nel momento del dolore ognuno è solo con se stesso. Da cui il titolo dell’opera. Infatti nell’opera le figure non si toccano, il piano di appoggio è pieno di squarci e ferite e perfino la Madonna ha le braccia alzate. Non c’è alcun gesto di condivisione».

Nel Chiostro del palazzo Minucci Solaini altri tre lavori di Ugo Riva: il primo,Eros e Thanatos parte da figure del Rosso e fa risaltare il lato sensuale della sua pittura, il secondo un Stabat Mater richiamo alla speranza e il terzo, una composizione particolare, Sine pietas et amor Dei, con un Cristo deposto con sullo sfondo un bue squartato, che rispecchia la crudeltà della crisi che abbiamo vissuto in questo ultimo anno.

Ugo Riva, Solitudine, 2020, terracotta policroma, ferro e legno, 146×87/286cm, c.fot. Andrea Sbardellati

Elena Mutinelli espone, con la curatela di Elisa Gradi,Manifesto Principio una scultura in marmo di Carrara alta quasi 170cm. Per la realizzazione dell’opera, oltre a un importante lavoro di progettazione è stato fondamentale il sostegno  della Mondial Granit Spa di Ragusa. Da un grande blocco di questo materiale pregiato sporge la figura di Cristo morto sorretta da due figure appena percepite. Un richiamo all’immagine della morte che nasconde la speranza della vita che risorge.

Dice l’artista «In questa mia opera in marmo ho voluto raffigurare la ciclicità teatrale tra la vita e la morte. Quando ho pensato alla Deposizione di Rosso Fiorentino mi è apparsa in mente un’immagine ferma, quasi allucinatoria, che mi ha portata a lavorare in maniera veloce. Ho sperimentato quindi, ben dopo i 50 anni, un modo nuovo di lavoro. Non pensavo potesse accadermi…  E ciò ha creato in me una suggestione fortissima. Mi ha sedotto l’idea, ma soprattutto l’immediatezza di visione dell’opera nel blocco di marmo. Ho scelto questo materiale perché, essendo una concezione estremamente teatrale, volevo si rivelasse anche viva, palpitante e allo stesso tempo monumentale. Come solo una scultura in marmo può essere, che pare si muova, che permette sbalzi fortissimi di materia nel blocco, simboli di vita».

Elena Mutinelli, Manifesto Principio, 2021, marmo Carrara, 160x123x112cm

Una bella esposizione e una bella occasione di rivedere la Deposizione e visitare Volterra che merita sempre una visita. Fino al 31 agosto 2021.

Da sinistra: Antonio Natali, Ugo Riva, il sindaco di Volterra Giacomo Santi, Francesca Sacchi Tommasi, Elisa Gradi e Elena Mutinelli davanti alla Deposizione di Rosso Fiorentino

I n f o   m o s t r a 
RUBEUS ET ALII
Mostra di Ugo Riva e Elena Mutinelli
A cura di Antonio Natali e Elisa Gradi
Chiostro di Palazzo Minucci Solaini
Via dei Sarti 1, Volterra (PI)
21.06.2021 | 31.08.2021
Ingresso a pagamento
Dal lunedì alla domenica ore 9-19
Organizzazione: Etra Studio Tommasi
Via della Pergola, 57 – Firenze
www.etrastudiotommasi.it
etra83@gmail.com
info@etrastudiotommasi.it
Tel.+39 348 2812340