Tessuto e ricchezza a Firenze nel Trecento
La moda a Firenze è sempre un argomento serio e in questi giorni di Pitti Immagine il pensiero mi è tornato spesso all’importanza che dei tessuti per la storia fiorentina.
Una mostra, “Tessuto e ricchezza a Firenze nel Trecento”, ideata e curata dalla direttrice del museo, Cecilie Hollberg, già da più di un mese on show alla Galleria dell’Accademia fino al 18 marzo 2018, ne parla con abbondanza di esempi, esibiti e dipinti.
Perché a quei tempi, come ora del resto, le lane e le sete riccamente decorate rappresentavano sia uno status simbol, un segno di prestigio, sia un importante fonte di arricchimento e di potere.
Non è un caso che le corporazioni fiorentine legate alla produzione dei tessuti le “Arti” della Lana, della Seta, fossero anche centri di potere, coinvolte nelle vicende cittadine.
Il percorso espositivo si propone di esaminare esempi di tessuti e le loro rappresentazioni in base e evoluzioni stilistiche, partendo dalle Geometrie mediterranee, sezione di cui la Croce dipinta della fine del XIII secolo, è un esempio significativo.
Pittore fiorentino, Croce dipinta,1285-1290, Tempera su tavola, Firenze, Galleria dell’Accademia di Firenze
Arriva da Berlino ma ha origini mongole il Frammento di tessuto a piccoli motivi vegetali della sezione Lusso dall’Asia.
Frammento di tessuto a piccoli motivi vegetali, Ambito mongolo (Cina settentrionale o Asia centrale), seconda meta del XIII secolo, Luisina lanciata, seta e oro, Berlino, Staatliche Museen zu Berlin, Kunstgewerbemuseum
Influenza cinese si riscontra nelle Creature alate come quelle nel drappo alle spalle di San Martino del dipinto di Lorenzo di Bici.
Lorenzo di Bicci, San Martino in trono, 1380-1390,Tempera su tavola, Firenze, Galleria dell’Accademia di Firenze
Di come venivano rappresentati i tessuti nei dipinti coevi si parla nelle Invenzioni pittoriche mentre nella sezione Lusso proibito, partendo dalla Prammatica delle vesti, del 1343-45 si affronta l’argomento leggi suntuarie dell’epoca.
Grandi protagonisti della mostra due abiti in fibre e di usi diversi ma entrambi ricchi di un significato particolare: il vestito da bambino in lana arrivato dalla Groenlandia
Veste infantile,Groenlandia, metà del XIV secolo,Lana,Copenhague, Nationalmuseet
e l’elegante giubbino (pourpoint) in seta che era stato di Charles de Blois.
Pourpoint di Charles de Blois, Francia, 1364 circa, seta e oro, lino e cotone, Lyon, Musée des Tissus
Una mostra molto interessante per mettere in luce aspetti meno noti dell’arte e per capire le radici fondanti della moda odierna.
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